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Manutenzione dell Snowboard » Soletta lamine e sciolina |
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Pubblicato Martedì 30 Dicembre 2003 da alpix |
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Prima di iniziare la nostra nuova stagione snowboardistica sulla neve è importante verificare se è tutto a posto e, se necessario, provvedere a una corretta manutenzione del nostro snowboard prima del suo utilizzo. Vediamo, quindi, fase per fase, che cosa è necessario fare per presentarsi con una tavola in perfette condizioni all'appuntamento invernale sulle piste. Vi illustreremo un lavoro manuale che potrete all'occorrenza fare anche da soli, una volta procurati i giusti strumenti.
Testo: Eleonora Cornaglia Foto: Fiore Servizio realizzato in collaborazione con Type 20 (Briko e Arnette brand) Tempo richiesto: 2 ore
1. Messa a punto della tavola
Soletta Il primo passo, riprendendo la tavola in mano dopo la pausa estiva, consiste
nel verificare se sulla soletta sono presenti graffi (foto 1),
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provocati ad esempio dai sassi, e provvedere a coprire i segni lasciati
con del P-Tex, che è lo stesso materiale di cui è composta
la soletta della tavola. Si procede ad accendere il P-Tex (foto 2),
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dopodiché dovrete fare molta attenzione a non fare mai la fiamma
gialla, altrimenti brucerebbe il composto del P-Tex e colerebbe tutto il
materiale nero. Perciò avvicinandovi alla base della tavola cercate
di farle fare la luce blu il più possibile, in modo da colare sui
buchi il P-Tex bello trasparente (foto 3),
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così da saldare perfettamente (foto 4).
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Con questa operazione abbiamo tappato i buchi lasciati dai sassi e non
ci resta altro da fare che sgrossare il materiale in eccesso con una spatola
(foto 5).
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Lamine
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Innanzi tutto è importante sapere che, se la lamina è più
alta della soletta, quest'ultima diventa come un binario, affondando nella
neve e risultando difficile la manovra di sterzata. Quindi, dobbiamo andare
ad abbassare la lamina (in gergo si dice fare il tuning). Per fare questo
ci sono degli attrezzi che ci aiutano nella gradazione, in quanto capaci
di abbassare la lamina di un grado o due. Non oltre perché altrimenti
la tavola diventerebbe instabile e perderebbe di spigolo. Per compiere questa
operazione utilizziamo la lima sull'apposito attrezzo (foto 6)
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e, usando la soletta come base d'appoggio, facciamo lavorare la lima sulla
lamina e procediamo con il tuning (foto 7).
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Una volta abbassata la lamina, potremo essere tranquilli della sua perfetta
manovrabilità. A questo punto passiamo a fare l'angolo della lamina,
quello che permette la buona tenuta e conduzione di curva. Gli angoli vanno
da un minimo di 85-86 a un massimo di 89. Più l'angolo è alto,
meno difficile sarà manovrare la tavola, più l'angolo diventa
acuto più difficile sarà la conduzione, in quanto la presa
di spigolo diventerà più rapida. Diciamo che l'angolo più
basso va bene per le gare, mentre quello più alto si addice meglio
all'utente comune. Per procedere a questa operazione necessitiamo di attrezzi
specifici, cioè di squadrette con angolazioni apposite. Prima di
procedere è però necessario togliere il fenolo, materiale
che si trova sul fianco adiacente alla lamina, molto difficile da asportare
con la sola lima, perché la impasta. Lo si fa quindi con un attrezzo
apposito, denominato appunto toglifenolo (foto 8),
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con il quale sgrossiamo il fenolo in eccesso. Dopodiché, con l'aiuto
della squadretta che ci darà l'angolazione, iniziamo il lavoro con
la lima fresa, che sgrossa e dà già la linea all'angolo (foto
9).
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Passiamo quindi alla rifinitura, cambiando lima e utilizzandone una più
dolce, da 10 pollici, con la quale si va a lucidare la lamina (foto 10).
A questo punto, però, sulle nostre lamine, si saranno formati il
filo ma anche la bava, che provvederemo a togliere con carta vetro o gomma
abrasiva. Lavoro molto importante è quello di arrotondare le punte.
Si va a togliere completamente il filo da dove inizia la curvatura della
punta perché, se ne lasciamo in eccesso, la tavola avrà una
presa di spigolo troppo rapida. Per la lucidatura si utilizza una carta
vetro a grana molto fine, normalmente intorno ai 400-500 di gradazione.
Per facilitare l'operazione si avvolge la carta vetro intorno alla lima
(foto 11),
dopodiché avendo un appoggio più sicuro, passiamo fianco e
piatto, in modo da togliere la bava lasciata dalla lima e ottenere l'angolo
e il filo perfetti (foto 12).
Passando con la mano dobbiamo sentire la lamina tagliente senza peròtagliarci,
altrimenti significherebbe che c'è ancora bava. Alla fine dell'operazione
la lamina deve risultare perfettamente lucida.
A questo punto la tavola
è stata rimessa a nuovo e possiamo passare alla seconda fase, cioè
alla pulizia della soletta e alla sciolinatura.
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2. Sciolinatura
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Si procede innanzitutto con una pulizia preliminare della soletta. A tal
fine, ci serviamo di un solvente che ci aiuterà a togliere i residui
di limatura, e di sporco sulla soletta, di polvere ecc. Si usa carta normale,
tipo Scottex, e si passa su tutta la superficie (foto 13).
Poi puliamo più a fondo, nell'impronta della soletta,
con l'utilizzo di spazzole miste, in crine e ottone, che servono a togliere
tutto lo sporco residuo per permettere poi la corretta applicazione della
sciolina. In questo caso abbiamo due possibilità: possiamo utilizzare
quelle manuali o quelle rotanti. Le spazzole rotanti, si applicano e si
usano con il trapano (foto 14).
Si può utilizzare, volendo, la variante manuale e anche in questo
caso abbiamo la spazzo la mista, crine e ottone (foto 15).
I costi chiaramente sono diversi. La Briko ha in commercio kit appositi
con tre tipi di spazzole, sia nella versione manuale che in quella elettrica
(foto 16).
A questo punto, pulita perfettamante la nostra soletta, possiamo passare
alla sciolinatura vera e propria, che si fa con le apposite scioline.
La scelta della sciolina è in funzione della temperatura della
neve. Ne esistono di tre tipi: gialla, per condizioni di temperature calde;
rossa, quella intermedia, con il più ampio range di utilizzo; viola
per le condizione più fredde. Vi sono in commercio varie linee
di scioline, il kit Briko, (foto 17)
ad esempio, presenta una linea H, costituita da miscele di paraffina;
la linea H3, scioline addittivate con piccola percentuale di additivo
e la linea H7, scioline addittivate con un'alta percentuale di additivo
al fluoro. Questa che andiamo a vedere è ovviamente la sciolinatura
a caldo che si fa precedentemente all'uscita, a casa o in laboratorio,
e serve per mantenere la soletta ben ingrassata. Esistono poi degli additivi
che si possono mettere a freddo anche all'esterno. Possono essere polveri
o stick che vengono applicati anche sul campo da neve. La sciolinatura
veramente importante e utile è però, ovviamente, questa
fatta ?a caldo? perché mantiene la soletta, dandole la giusta manutenzione
e impedendole di seccarsi e sfibrarsi. Va ripetuta più volte nel
corso dell'anno in quanto, se si fa un uso frequente della tavola, con
l'utilizzo si forma calore d'attrito e il materiale della soletta è
soggetto a degrado. Perciò un trattamento di manutenzione e ingrassaggio,
costante e continuo nel tempo, è necessario, anche se i tempi possono
variare in base a quanto si usa la propria tavola. Passiamo quindi a una sciolinatura di base, andando ad applicare una sciolina
intermedia, vale a dire quella rossa (foto 18).
L'attrezzo utilizzato per la stesura della sciolina è il ferro
(foto 19).
Ogni sciolina ha un suo punto di fusione, quindi bisogna fare molta attenzione
all'utilizzo del ferro. Se ne consiglia uno professionale, con una regolazione
digitale della piastra in grado di tenere sempre la temperatura standard.
Più sono morbide le scioline, meno caldo sarà il ferro e
viceversa. Dipende anche dal calore dell'ambiente dove stiamo lavorando.
Nel nostro caso abbiamo il ferro a una temperatura di 130°. Andiamo
dunque a colare la nostra sciolina sulla base (foto 20)
e a stenderla su tutta la superficie (20b). A questo punto il lavoro
è finito, dobbiamo solo aspettare per circa tre ore che la sciolina
si raffreddi, si ricristallizzi, prima di toglierla con la spatola di
plexiglass (foto 21),
da affilare con l'ausilio di carta vetro, oppure con la lima fresa. La
sciolina va asportata tutta perché quella che serve rimane aggrappata
ai bordi dell'impronta, funzionando da lubrificante in quanto, sciogliendosi
rende la soletta più idrorepellente e la tavola acquisisce maggiore
scorrevolezza. Finito di asportare la sciolina in eccesso con la spatola,
si procede alla finitura con la spazzola in crine o in nylon. La seconda
è più dura ed entra più in profondità asportando
maggiore sciolina, l'altra è più morbida e lascia un po'
più di sciolina. Anche qui il lavoro può essere fatto manualmente
o con le spazzole rotanti (foto 22).
Adesso la nostra tavola è veramente perfetta e pronta per le piste.
Un particolare ringraziamento al signor Nando Ceinini della Type 20,
che mostrando e spiegando con chiarezza, momento per momento, le varie
fasi di lavorazione, ci ha aiutati nella realizzazione di questo servizio.
ATTREZZI 1 P-Tex e spatola per togliere il P-Tex in eccesso 2 Accessorio per il tuning con lima per abbassare le lamine di piatto 3 Toglifenolo 4 Squadretta per formare l'angolo con le lime 5 Carta vetro 6 Spazzole per pulire, manuali e rotanti 7 Solvente 8 Scioline 9 Ferro
Kit Briko Potete trovare in commercio dei comodi kit dotati degli attrezzi base
(lime, squadretta, spazzola semplice e gomma abrasiva, invece della carta
vetro) per una manutenzione fai da te.
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Gentilmente concesso da: Snowboard.it |
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